Prodotti a km zero: ecco perché la filiera corta conviene a te ed all'ambiente
Preferire i prodotti a km zero”: negli ultimi anni questo mantra ha attecchito nelle scelte degli italiani e condizionato le nostre abitudini di consumo
Come già detto nell’articolo sull’ alimentazione sostenibile e sulla frutta e verdura di stagione, gli italiani stanno cambiando le loro abitudini alimentari.
Si tratta di una svolta green che fa bene alla nostra salute e all’ambiente.
In particolare, la scelta di prodotti a chilometro zero permette di ottimizzare i passaggi dal produttore al consumatore.
Scopriamo insieme tutti i vantaggi di scegliere i prodotti a km zero!
Prodotti a km 0: significato
Con l’etichetta a km zero si indicano gli alimenti reperiti direttamente nella zona in cui vengono prodotti. Scegliendo quindi i prodotti a km 0 si riduce (e azzera) la filiera produttiva, che non necessita più di alcun passaggio intermedio tra il produttore e il consumatore.
Il chilometro zero è infatti quello che determina la sostenibilità dei canali di acquisto. In questo caso viene meno la necessità della grande distribuzione.
Con la terminologia “km 0” è indicato letteralmente il percorso che viene effettuato dal prodotto per raggiungere il consumatore.
In origine la definizione di kilometro zero ha riguardato principalmente generi alimentari come frutta, verdura, latte, uova, cereali, carne e legumi. Col passare degli anni invece sta espandendo il proprio raggio d’azione anche in altri settori.
Perché scegliere i prodotti km 0
Cosa rende i prodotti a km zero diversi, se non migliori, rispetto a quelli della filiera lunga della grande distribuzione?
I chilometri zero nel passaggio da produttore a cliente rendono automaticamente migliori i beni?
Gli aspetti positivi della filiera corta non sono solo:
- freschezza
- stagionalità
- tipicità del territorio
- assenza di costi aggiuntivi.
Scegliendo il chilometro zero si abbattono anche inquinamento e sprechi. L’utilizzo dei carburanti (e le conseguenti emissioni di CO2 nell’atmosfera) è ridotto come anche quello degli imballaggi e dei costi associati.
Senza intermediari infatti vengono meno anche le spese di spedizione e trasporto e si favorisce l’ecosostenibilità.
La (ri)scoperta dei sapori antichi e delle ricette tradizionali passa invece attraverso la possibilità di visitare personalmente le aziende e di avere un filo diretto con il produttore.
C’è quindi un’attenzione diversa verso il cliente finale rispetto a quella che, inevitabilmente, può offrire la grande distribuzione.
Prodotti a km zero: dove e come acquistarli
Non è dunque un caso che molte famiglie abbiano riscoperto la piacevole abitudine di fare l’orto in casa.
Il boom dell’agricoltura sociale è tangibile anche nei supermercati locali, dove sempre più di frequente si possono apprezzare spazi ecologici con prodotti a chilometro zero.
Promotrice della vendita di questi prodotti è la Coldiretti, con i suoi mercatini che incoraggiano la filiera corta solidale.
L’alternativa ai gruppi di acquisto solidali è fornita dal farmer market, ovvero dai punti vendita diretti che ogni imprenditore agricolo può avviare in maniera autonoma.
Mettere in tavola alimenti green diventa così una scelta ancora più semplice e che ogni consumatore consapevole dovrebbe prendere in considerazione.